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sabato 30 marzo 2013

Il ragno che venne dal Friuli

L'Italia è un Paese che continua a regalare fossili meravigliosi. Magari non saranno esaltanti per il grande pubblico come i resti di un dinosauro o di un simile grande animale, ma sono interessantissimi dal punto di vista scientifico e, perché no, anche molto intriganti dal punto di vista estetico. Friularachne rigoi Dalla Vecchia & Selden, 2013 è uno di questi, e non solo perché è ben conservato ma anche perché è il secondo Mygalomorpha (che include, tra gli altri, anche i grandi ragni della famiglia Theraphosidae, le famose migali) più antico del mondo. Questo Arachnida è inoltre il più antico membro della superfamiglia Atypoidea mai ritrovato, dato che fino ad ora la specie più arcaica appartenente a questo gruppo, Ambiortiphagus ponomarenkoi Eskov & Zoenstein, 1990, risaliva al Cretaceo inferiore (circa 110 milioni di anni fa), retrodatando di fatto l'origine di questa superfamiglia di almeno un centinaio di milioni di anni.

Il fossile di Friularachne rigoi (impronta e controimpronta) con annesso disegno esplicativo (da http://chinleana.fieldofscience.com/)

Il ragno, di piccole dimensioni (si tratta di un maschio adulto di 3,48 mm. di lunghezza), è stato ritrovato infatti in rocce del Norico (Triassico superiore, molto probabilmente tra 210 e 215 milioni di anni fa circa), qualificandolo come uno degli Araneae appartenente ad un infraordine moderno più arcaici mai scoperti; solo Rosamygale grauvogeli Selden & Gall, 1992 è infatti un Mygalomorpha più antico, risalendo all'Anisiano (Triassico medio, circa tra 242 e 247 milioni di anni fa). La superfamiglia Atypoidea, il gruppo di Mygalomorpha a cui appartiene Friularachne, presenta due famiglie attualmente esistenti. Addirittura un genere, Atypus, vive in Italia ancora oggi. Questo ragno viveva in un ambiente costiero, ed i suoi resti sono stati infatti ritrovati in ambiente marino, trascinato lì probabilmente da una tempesta. Il Friuli dell'epoca era infatti molto diverso da quello attuale: un arcipelago di isole tropicali in un mare poco profondo, con il fondale periodicamente soggetto a fenomeni di anossia (assenza di ossigeno). Quest'ultimo fattore rendeva poco ospitale quelle acque alla vita, ma è anche ciò che ha consentito l'ottima fossilizzazione di Friularachne, ritardandone molto la decomposizione.

Un Atypus affinis Eichwald, 1830, un Atypoidea presente anche in Italia (da http://naturguide.dk/?page_id=265)

Gli Atypoidea moderni vivono all'interno di tubi di seta che possono essere parzialmente o totalmente emersi dal terreno o interrati, usando la parte terminale per catturare la preda. A seconda dei casi, la parte terminale viene usata per percepire il passaggio di potenziali prede o è costituita da una porta-trappola, che viene richiusa bruscamente quando una preda cade nel tubo o vi è trascinata. Non è insensato ritenere che anche Friularachne vivesse in modo simile, e questo è ancora più sorprendente se si considera che è un ragno del Triassico. 

BIBLIOGRAFIA
Dalla Vecchia & Selden, “A Triassic spider from Italy”, Acta Palaeontologica Polonica 53, 2013
Selden & Gall, "A Triassic mygalomorph spider from the northern Vosges, France", Palaeontology 35,  pag. 211-235, 1992

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