Pagine

giovedì 4 aprile 2013

E la pantera diventò erbivora

Il lupo e l'agnello pascoleranno insieme,
il leone mangerà la paglia come un bue,

ma il serpente mangerà la polvere,

non faranno né male né danno

in tutto il mio santo monte». Dice il Signore

(Isaia 65,25)

Chi ha letto il “Libro della Giungla” di Rudyard Kipling (o quantomeno ne ha visto la versione cinematrografica disneyana o sia stato negli scout) conosce il personaggio di Bagheera, la saggia pantera nera che funge da guida per il protagonista Mowgli. Bagheera, nonostante sia un grande felino, non attacca mai Mowgli, anzi lo difende; in sostanza, anziché soddisfare i suoi istinti predatori il personaggio (che la porterebbero senz'altro a mangiare il "cucciolo d'uomo") preferisce evitarli per aiutare il suo protetto. Nella realtà e non nella finzione c'è un ragno chiamato proprio in onore del personaggio di Kipling che si comporta in maniera simile: non si nutre prevalentemente di altri animali, come gli altri Araneae, ma è sostanzialmente vegetariano.

Un esemplare di Bagheera kiplingi davanti ad una Pseudomyrmex sp. (da http://ianimal.ru/topics/pauk-vegetarianec-bagheera-kiplingi)

Bagheera kiplingi Peckham & Peckham, 1896 è un piccolo ragno della famiglia dei Salticidae (i cosiddetti ragni saltimbanco, vista la loro peculiarità di poter spiccare balzi notevoli) originario del Centro America (Costa Rica, Messico e Guatemala), con la peculiarità di nutrirsi prevalentemente dei corpi beltiani delle piante del genere Vachellia, un genere di acacie. I corpi beltiani sono il risultato del rapporto mutualistico fra questi alberi e le formiche del genere Pseudomyrmex, dato che si tratta di strutture altamente proteiche e nutrienti evolutesi appositamente per sostentare questi piccoli insetti, che rimangono così per molto tempo su queste strutture fogliari. Quando un animale vegetariano, in certi casi anche notevolmente più grande di loro vista la notevole aggressività di questi Hymenoptera, sfiora o mangia una di queste strutture le formiche reagiscono attaccandolo in forze per proteggere la loro fonte di cibo. Ovviamente, le formiche non si limitano a difendere l'albero ospite ma predano anche altri animali, sopraffacendoli grazie alla loro ferocia ed all'elevato numero di esemplari. I piccoli Salticidae, però, vista la loro agilità, sono capaci di eludere attivamente le temibili formiche, riuscendo a nutrirsi dei corpi beltiani. Addirittura, come ha dimostrato l'analisi degli isotopi stabili di azoto e carbonio, per questi animali si tratta della fonte di sostentamento principale, e di larga misura. Infatti gli esemplari messicani (per quelli costaricani la componente animale della dieta è sensibilmente maggiore) per circa il 90 %, indipendentemente dal sesso e dall'età, si nutrono delle secrezioni dei corpi beltiani (e occasionalmente anche del nettare delle stesse piante); inoltre, dato che il restante 10% circa è composto da larve di Pseudomyrmex, altri membri più piccoli della stessa specie (seppure raramente) e mosche nettarivore si può concludere che la dieta di Bagheera kiplingi dipenda pressoché totalmente dagli alberi di Vachellia, dato che anche gli occasionali animali predati condividono anch'essi la loro dieta con questi Araneae.

Individuo di Bagheera kiplingi intento a nutrirsi dei corpi beltiani di un albero di Vachellia (da http://ianimal.ru/topics/pauk-vegetarianec-bagheera-kiplingi)

Infine, nonostante molti ragni siano tendenzialmente solitari ed aggressivi nei confronti di altri membri della stessa specie o di specie diverse, Bagheera kiplingi non presenta sostanzialmente territorialità intraspecifica, dato che migliaia di esemplari possono vivere sulla stessa pianta. Ciò è spiegabile col fatto che il Salticidae centro-americano possiede un regime alimentare poco dedito alla predazione, inoltre la disponibilità di cibo abbondante ed immediatamente reperibile mitiga i fenomeni di cannibalismo. Tuttavia, Bagheera kiplingi non è qualificabile come ragno sociale dato che, nonostante presenti diverse caratteristiche in comune con i veri Araneae sociali (come certi Theriididae), quali il maggior numero di esemplari di sesso femminile rispetto a quelli di sesso maschile (circa il doppio) e la sorveglianza della femmina verso i piccoli ancora nel nido (in cui è stato osservato in un caso la convivenza di uova, ragnetti ed adulti), manca della cooperazione per la cattura delle prede. Ovviamente, il passaggio da una dieta prevalentemente insettivora ad una prevalentemente vegetariana (e per giunta così specializzata) deve essere stata segnata non solo da cambiamenti comportamentali, ma anche da cambiamenti fisiologici notevoli.

Ne resterà solo una?

I Salticidae, con le loro 5000 specie descritte, sono una delle famiglie di ragni più numerose del globo; inoltre, esistono ben oltre 35000 specie di ragni al difuori di questo taxa. E' possibile, data questa enorme varietà, che soltanto Bagheera kiplingi sia un Araneae sostanzialmente vegetariano? Io credo di no, e sono convinto che le piccole dimensioni e, in certi casi, la rarità di alcune specie siano all'origine dell'apparente assenza (o rarità assoluta) del fenomeno dell'erbivoria tra i ragni, e credo che nei prossimi anni avremo altre gradite sorprese di questo tipo. 

BIBLIOGRAFIA
O' Dowd, "Pearl bodies as Ant Food: an Ecological role for Some Leaf Emergences of Tropical Plants", Biotropica, vol. 14, pag 42-49, 1982
Meehan et al., "Herbivory in a spider through explanation of an ant-plant mutualism", Current Biology,  vol. 19, no. 19, 2009
Jackson, "Nutritional ecology: a first vegetarian spider", Current Biology, vol. 19, no. 19, 2009 

2 commenti:

  1. Sei un grande Anto! Interessantissimo questo articolo! davvero! mi è piaciuto un sacco! spiegato davvero bene, è molto comprensibile e alla portata di tutti!complimenti continua così!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille Gianluca! Questo è stato uno dei post più interessanti e divertenti da scrivere, in effetti! :)

      Elimina